La Storia

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La frazione di Torre San Severo appartiene al comune di Orvieto, dal quale dista solo 7,64 chilometri

Del comune di Orvieto fanno parte anche le frazioni di Bagni (7,28 km), Bardano (6,35 km), Baschi Scalo (10,20 km), Benano (11,83 km), Biagio (10,21 km), Bivio Canale (1,38 km), Botto (6,28 km), Botto di Orvieto (5,71 km), Canale di Orvieto (4,24 km), Canale Nuovo (4,25 km), Canale Vecchio (3,73 km), Canino (9,32 km), Canonica (7,28 km), Capretta (7,79 km), Case Maggi (0,80 km), Case Negroni (8,63 km), Ciconia (3,13 km), Colonnetta di Prodo (10,23 km), Corbara (12,88 km), Corsica (7,46 km), Fontanelle di Bardano (4,79 km), Fossatello (10,96 km), Gabelletta (2,41 km), Morrano (5,91 km), Morrano Nuovo (6,49 km), Morrano Vecchio (7,26 km), Orvieto Scalo (2,26 km), Osa (14,37 km), Osarella (7,16 km), Ospedale Civile (3,84 km), Osteria di Biagio (10,23 km), Padella (6,92 km), Pian del Vantaggio (4,11 km), Ponte di Ferro (4,55 km), Ponte Giulio (6,91 km), Prato (13,07 km), Prodo (14,61 km), Rocca Ripesena (4,79 km), San Bartolomeo (9,13 km), San Faustino (11,03 km), San Giorgio (5,22 km), Sferracavallo (1,90 km), Stazione di Castiglione (15,58 km), Sugano (6,12 km), Tamburino (3,33 km), Titignano (19,98 km), Tordimonte (7,55 km), Torre San Severo (7,64 km), Trinita’ (3,98 km), Villa Felici (2,87 km), Villanova (5,60 km).

Il numero in parentesi indicato dopo ciascuna frazione indica la distanza in chilometri tra la stessa frazione e il comune di Orvieto.

La frazione di Torre San Severo sorge a 525 metri sul livello del mare, con 145 abitanti. Nel piccolo borgo è presente un alimentari, un bar ed una chiesa. Interessante dal punto di vista storico-architettonico è il Palazzo Simoncelli a Torre San Severo.

Palazzo Simoncelli è pienamente inserito nel tessuto del centro storico di Torre San Severo. Gli aspetti storici e fisici del Palazzo si intrecciano nell’arco di molti secoli, con la storia del piccolo borgo fortificato. Il più antico documento al quale oggi si può fare risalire la storia del piccolo borgo di San Severo è il Catasto di Orvieto del 1292, dove il luogo viene censito come "Villa" di San Severo; quindi si può supporre che nel XIII secolo non vi era ancora nessun sistema difensivo e che la torre ancora non fosse stata costruita. Il toponimo di Torre San Severo è citato per la prima volta in un atto del 1356, dove il feudo di Torre San Severo passa alla Badia dei SS. Severo e Martirio.

Nel XV secolo Torre San Severo era un borgo fortificato con un torrione (la struttura più antica del Palazzo si può identificare con il braccio Ovest, dove è riconoscibile un grande vano quadrato, probabilmente l’antica struttura della torre, e due vani più piccoli adiacenti che potevano far parte della fortificazione; il muro Est del braccio ovest del Palazzo, conserva l’inclinazione rispetto alla struttura cinquecentesca e probabilmente fu costruito sulle stesse mura difensive). Alla fine del XV secolo la struttura del torrione perde la sua antica funzione di fortificazione per diventare un distaccamento dell’Abbazia dei SS. Severo e Martirio e per assumere i caratteri di una abitazione. Il Torrione, infatti, viene abbassato, vengono aperti finestroni nel piano nobile e viene ampliato il Palazzo.

Eletto Cardinale nel 1554, Girolamo Simoncelli, si fece assegnare il Palazzo dalla Camera Apostolica per ristrutturarlo a residenza estiva. Il Palazzo alla fine di questa fase costruttiva, si presenta con una pianta ad "L", con una ampia scalinata, e, in alcuni vani, con gli affreschi di Cesare Nebbia. Nel 1573 viene iniziata la costruzione del braccio Est del Palazzo e il portico, che rimase incompiuto. Alla morte del Cardinale Simoncelli il Palazzo viene utilizzato dagli Abati Commendatari, per poi passare nel 1870 a privati.

Il Palazzo si presenta oggi restaurato nelle parti strutturali, il cui stato di degrado aveva compromesso oltreché la stabilità dell’edificio, la conservazione dei pregevoli affreschi. Sono in corso dei primi interventi di ripristino e di consolidamento statico delle strutture e la messa in sicurezza degli affreschi, in parte attribuibili a Cesare Nebbia.

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